I ragazzi di Garibaldi

Sala conferenze del Castello, Conversano, 25/09/21

Il 30 dicembre del 1922, la Corte di Appello di Trani in applicazione del Regio Decreto, entrato in vigore solo qualche giorno prima, concede l’amnistia ai giovanissimi assassini di Giuseppe Di Vagno. Una “esplosione di giovinezza” cancella la colpa insieme a tutti i delitti commessi per “fine nazionale”. Solo sette anni prima, il 5 maggio 1915, sullo scoglio di Quarto, si inaugurava il monumento a Garibaldi e ai Mille. La guerra europea era iniziata da nove mesi e l’Italia si preparava a prendervi parte: D’Annunzio pronuncia la sua Orazione esortando tutti gli italiani a scendere in guerra. La memoria dei Mille, ancora viva nell’immaginario popolare offriva così il tema dell’intervento bellico come seguito ed esito del Risorgimento. I giovani protagonisti dei moti del’48 e della Repubblica Romana non erano più così giovani e ad essi si andava sostituendo un’altra idea di intendere la gioventù.

Con Alberto Mario Banti, Professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Pisa

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