Premio Nazionale di Ricerca “Giuseppe Di Vagno”
e lectio magistralis “I ragazzi di Garibaldi”
Sabato 25 settembre, Conversano
Castello, sala conferenze
PREMIO NAZIONALE DI RICERCA “GIUSEPPE DI VAGNO”
Cerimonia di proclamazione del vincitore della quarta edizione del premio Di Vagno dedicato al tema “Acqua e elettricità per “Rifare l’Italia: Turati, Di Vagno, Salvemini e l’impegno dei socialisti per le infrastrutture, l’istruzione e la riforma del Mezzogiorno dal primo dopoguerra alla nascita dell’Italia Repubblicana”.
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“Alessandro Leogrande diceva che le grandi figure non devono essere dei santini, ma pungoli del presente. La ricerca promossa dalla Fondazione è senz’altro un pungolo del presente.” Con queste parole Roberto Garofoli ha voluto contribuire alla Cerimonia di proclamazione del vincitore della quarta edizione del premio Di Vagno dedicato al tema “Acqua e elettricità per “Rifare l’Italia: Turati, Di Vagno, Salvemini e l’impegno dei socialisti per le infrastrutture, l’istruzione e la riforma del Mezzogiorno dal primo dopoguerra alla nascita dell’Italia Repubblicana”. La ricerca tra le mura della Fondazione Di Vagno, infatti, non può prescindere dal ricordo di una figura intellettuale fondamentale per il ruolo culturale che la Fondazione ha a livello nazionale e internazionale: Alessandro Leogrande.
Con questo spirito, il presidente Gianvito Mastroleo ha premiato Vincenzo Demichele, vincitore del Premio Nazionale di Ricerca “Giuseppe Di Vagno”.
“Il progetto” come emerge nelle motivazioni del premio, “illustrato con dovizia di riferimenti bibliografici e fonti archivistiche, si segnala per l’ampio respiro dell’inquadramento storiografico, l’originalità dell’impostazione, e la centralità del tema in riferimento anche alle linee guida del Premio.”
Lectio Magistralis
I RAGAZZI DI GARIBALDI
Il 5 maggio 1915, sullo scoglio di Quarto, si inaugura il monumento a Garibaldi e ai Mille. La guerra europea è iniziata da nove mesi e l’Italia si prepara a prendervi parte: D’Annunzio pronuncia la sua Orazione ed esorta tutti gli italiani a scendere in guerra. La memoria dei Mille, ancora viva nell’immaginario popolare offre il tema dell’intervento bellico come seguito ed esito del Risorgimento. I giovani protagonisti dei moti del’48 e della Repubblica Romana non sono più così giovani e ad essi si va sostituendo un’altra idea di intendere la gioventù.
con Roberto Garofoli, Piero Ignazi, Alberto Mario Banti
modera Raffaele Lorusso